CANOVA e l'ANTICO
28 marzo – 30 giugno 2019 Canova e l’Antico
“L’ultimo degli antichi e il primo dei moderni”: definizione che ben si addice al sommo Antonio Canova e alla sua arte sublime. Per la prima volta, viene messo a fuoco in una mostra quel rapporto continuo, intenso e fecondo che legò Canova al mondo classico, facendone agli occhi dei contemporanei un “novello Fidia”. “Imitare, non copiare gli antichi” per “diventare inimitabili” era il monito di Winckelmann, seguìto da Canova lungo tutto il corso della sua attività artistica.
Articolata su due piani del Museo, la mostra presenta tutta la variegata produzione artistica canoviana, dal disegno, al bozzetto, al dipinto, al gesso, ai marmi: con capolavori di prim’ordine, a partire dal celeberrimo gruppo delle Grazie, proveniente dall’Ermitage di San Pietroburgo. Solo in questo Museo era possibile articolare un discorso così complesso e così affascinante, nel confronto diretto fra le creazioni canoviane e le grandi opere del passato, in un crescere di meraviglie che torna a incantare gli occhi del moderno spettatore come fu per i contemporanei di Canova.
Prestiti internazionali connotano la mostra: il nucleo eccezionale di ben sei marmi provenienti dall’Ermitage di San Pietroburgo, che vanta la più ampia collezione canoviana al mondo – L’ Amorino Alato, L’Ebe, La Danzatrice con le mani sui fianchi, Amore e Psiche stanti, la testa del Genio della Morte e la celeberrima e rivoluzionaria scultura delle Tre Grazie – ma si potrà ammirare anche l’imponente statua, alta quasi tre metri, raffigurante La Pace, proveniente da Kiev e l’Apollo che s’incorona del Getty Museum di Los Angeles. A questi si aggiungono, tra i capolavori in marmo riuniti per la mostra nel Salone della Meridiana, la bellissima Maddalena penitente da Genova, il Paride dal Museo Civico di Asolo, la Stele Mellerio, vertice ineguagliabile di rarefazione formale e di pathos.