Fiera di Natale a San Gregorio Armeno 2019 a Napoli, la celebre via dei presepi
I presepi napoletani sono uno dei tanti must a cui non si può rinunciare in un viaggio nella città di Partenope. Ad affiancarli ci sono: pizza, babà, spaccanapoli, i monumenti.
Siamo a Natale, stiamo ultimando i preparativi per arrivarci al meglio e perché non completarli con qualche statuina dei presepi napoletani?
Se è vero che il Presepe per eccellenza, quello sacro, è stato inventato da San Francesco, altrettanto vero è che i napoletani lo hanno reso reale e sempre attuale.
Il momento più alto della Religione Cristiana. Insieme alla Pasqua, c’è il Natale. L’emblema della famiglia ed il simbolo sacro di questa festività invernale è senz’altro il Presepe.
Dalla semplice rappresentazione dei personaggi principali della grotta: Giuseppe, Maria e Gesù, fino ai mestieri di strada.
Dai primi riferimenti, risalenti all’anno Mille, i presepi napoletani hanno seguito un graduale processo di umanizzazione e attualizzazione.
Prima veniva allestito solo nelle chiese, era molto venerato e si limitava alla scena essenziale. Poi i napoletani ci hanno messo mani, ingegno, pazienza e tanta passione, fino a portarlo nelle case di tutti.
In realtà il significato che si cela dietro ogni statuina dei presepi napoletani è ben più profondo.
Ogni personaggio ed ogni luogo ha una ben precisa allegoria su cui fondarsi. Così, il pescatore ed il venditore di pesce, oltre a rappresentare uno dei più diffusi mestieri della Napoli antica, rappresenta anche il Pescatore di Anime e Dio. Il monaco incarna l’unione fra sacro e pagano dei Presepi napoletani. La zingara, oltre a predire il futuro si fa portatrice di eventi nefasti che stanno per accadere, come la crocifissione.
Ancora, ogni venditore rappresenta un mese dell’anno. A gennaio c’è il macellaio, a maggio una donna che vende ciliege, a ottobre un venditore di castagne, ad agosto una di cocomeri.
Non finisce qui. Il ponte, il pozzo ed il fornaio. Quanti dei vostri presepi non hanno almeno due di questi elementi? Il ponte, eterno simbolo di passaggio. Il fornaio, simbolo dell’eucarestia. Il pozzo che collega terra e acque sotterranee.
I Presepi napoletani sono la rappresentazione di una comunità: quella che li ha creati. Magia, paganesimo, sacralità, devozione, superstizione, antichi mestieri. Tutto ciò che Napoli è stata, è e sarà. Questi sono i suoi presepi e questo viene raffigurato nei nostri.
Mi sembra quasi scontato scrivervi che la sintesi di tutto ciò potrete trovarla nelle vie di San Gregorio Armeno.
La via dei maestri, in cui accanto alle statuine del pescivendolo o del fornaio ci troverete davvero pescivendoli e fornai.
La via dell’arte che plasma la stessa quotidianità che da anni viene scandita in queste strade, nella Napoli più vera, anzi, verace.
Questo è il momento topico dell’anno. Anche se qui i Presepi potrete ammirarli per tutti i 365 giorni. Novembre e dicembre sono i mesi in cui l’arte presepiale napoletana raggiunge il culmine del successo.
Per cui, quello che vi aspetta venendo a San Gregorio Armeno in questo periodo è questo.
Un fiume di gente proveniente da tutte le parti del mondo che arriva fin qui anche solo per uno scatto fotografico o un selfie con uno dei tanti personaggi a grandezza naturale.
Sì perché oltre a tutta la tradizione e sacralità di cui vi ho scritto, ciò che attrae di più sono le statuine dei personaggi dell’anno.
Accanto ai simboli per eccellenza di Napoli, come Totò o Pulcinella, troverete il Papa, personaggi della politica passata e presente, dello sport e dello spettacolo.